6x6x5,9
opera di Stefania Galegati ai Cantieri culturali alla Zisa di Palermo, a cura di Paolo Falcone e Fondazione Sambuca
Opera permanente.
Sabato 31 Ottobre 2015 alle ore 10.00 si presenta ai Cantieri Culturali alla Zisa 6x6x5,9 l’albero/opera di Stefania Galegati Shines, a cura di Paolo Falcone.
Nasce a Palermo il primo Giardino Etnico, dedicato agli alberi sacri.
In occasione del programma espositivo dal titolo L’albero della Cuccagna, a cura di Achille Bonito Oliva, che coinvolge più di quaranta artisti nelle principali istituzioni pubbliche e private dell’intero territorio nazionale, per la realizzazione di una mostra diffusa con opere ispirate al tema arcaico dell’albero della cuccagna, simbolo di abbondanza e monito delle arti sui temi dell’alimentazione e sulle sue implicazioni sociali, Fondazione Sambuca con il Comune di Palermo, Assessorato alla Cultura propone all’interno di questo palinsesto il progetto dell’albero/opera di Stefania Galegati Shines, dal titolo 6x6x5,9 ai Cantieri Culturali alla Zisa, Palermo, a cura di Paolo Falcone.
Il progetto parte da un idea di Marco e Rossella Giammona che dalla ipotesi di rimozione di un secolare Ficus macrophylla sub specie columnaris, noto anche come Ficus magnolioide, che oggi minaccia le fondamenta del settecentesco Palazzo Piraino, hanno pensato di trasformare l’atto di abbattimento in un nuovo accadimento positivo attraverso l’arte.
La Fondazione Sambuca coinvolta inizialmente per documentare questo processo, ne ha tratto linfa per trasformare il concetto e ha invitato Stefania Galegati Shines per la nascita di un’opera d’arte permanente ai Cantieri Culturali alla Zisa.
Grazie alla collaborazione del Prof. Manlio Speciale, curatore dell’Orto Botanico di Palermo, una selezione di talee del bamiano Ficus Benghalensis, albero considerato sacro da molte religioni del continente asiatico e simbolo dell’India, sono messe a dimora nei giardini dei Cantieri Culturali alla Zisa, secondo un sistema di crescita specifico che darà vita ad un albero/studio di grandi dimensioni. Un albero che ha al suo interno una specifica architettura che si definisce nel corso dei decenni.
Come dichiara l’Assessore alla Cultura Andrea Cusumano: con questa prima opera della Galegati nasce a Palermo il Giardino Etnico, dedicato agli alberi sacri. Un progetto in linea con la politica culturale della città, sempre più plurale ed attenta alle culture che compongono l’articolato mosaico che è Palermo oggi. Partiremo dal Ficus Benghalensis, albero venerato da molte etnie presenti in città, cui andranno man mano aggiunti altri alberi sacri e dove non potrà mancare il simbolo più significativo della mediterraneità, l’ulivo.
L’opera si genera nel far crescere le talee del Ficus Benghalensis, albero sempreverde indiano con le radici aeree colonnari, controllando la direzione della loro crescita, tale da creare uno spazio vuoto al suo interno dalle dimensioni di circa 40 metri quadrati, per divenire nel tempo una specifica architettura vegetale, uno studio d’artista, uno spazio di meditazione all’interno dell’albero.
Le talee piantate da piccole, mano a mano che crescono sono direzionate secondo uno specifico protocollo, che permettono all’albero di delimitare dolcemente e senza alcun fastidio per la pianta, le pareti della stanza. Con questo progetto si guida semplicemente un processo naturale che questo tipo di alberi conducono spontaneamente in natura. Nel giro di 30-40 anni si dovrebbe percepire l’impianto completo dello studio.
Dichiara Stefania Galegati Shines “La stanza vorrebbe essere uno studio per pensatori, un luogo di meditazione. E’ una definizione molto ampia, che vorrei lasciare ampia. Potrà essere utilizzata dai frequentatori o abitanti di Palermo o anche usata come studio per residenze. Uno spazio per pensare e per pensarsi…
Stefania Galegati Shines è rappresentata dalle gallerie: Francesco Pantaleone Arte Contemporanea, Palermo e Pinksummer, Genova.