Indian Notes #1_
Śānti
..”Presso la religione induista la parola sanscrita “Śānti” indica uno stato di assoluta pace interiore e imperturbabilità, caratterizzato dall’assenza delle “vritti” le frenetiche onde-pensiero generate dalla mente; l’individuo che ha raggiunto questa pace è estremamente equanime, equilibrato, centrato, moderato, e grazie a questa centratura riesce a vivere con perfetta concentrazione nel qui e ora”…
Mi sono trovata a passeggiare per le caotiche strade di Mumbai e per i suoi slums; ho trascorso ore ed ore su treni che a volte si fermavano nel nulla e allora eri costretto a reinventare il viaggio. Man mano, durante i lunghi tragitti e nei luoghi che visitavo, imparavo a conoscere gli indiani: la loro gentilezza e dolcezza, la loro accettazione del vivere con quasi niente, ma anche la caparbietà dei più furbi e la spietatezza, in nome della sopravvivenza. E poi la religione, onnipresente, anche nell’aria che respiri. Templi, processioni, tillak, offerte, preghiere, santoni veri e finti, fiori, colori e odori..
Un giorno nel piccolo villaggio di Gokarna si festeggiava il plenilunio e ogni casa veniva benedetta. La piccola processione procedeva lenta e ogni famiglia aspettava, fuori della propria casa, la sua benedizione; noi eravamo li, e vedevamo tutto questo per la prima volta: il divino era semplice e ci circondava, il tempo scorreva lento. Questa era l’India.