Partiture Siciliane
Sicilian Partitures, curated by Paolo Falcone, produced for the Exhibition Space of “Caffè Internazionale” di Palermo, showcases the first production that the Roman photographer has dedicated to the natural territory of Sicily.
The mountain prominences become abstract geometries. Portions of the Sicilian territory are isolated, deconstructed and recomposed by developing in a gentle and powerful lyricism.
A research that is developed through the use of the camera as a container of fragments, a classifier of elements taken from the natural environment, which reassembles through a delicate pictorial process, carried out in post-production in a new visual score, where the different photographic backgrounds are related and make new elements of an innovative geographic reality.
Visual fragmentations overlap and merge, creating both real and fantastic images, defined and evanescent, creating an intimate and personal visual language, in which Olimpia Cavriani gives us elements of poetical identity, where local beauty and atmosphere here are offered through a new composite vision, beyond the lands.
Partiture siciliane, a cura di Paolo Falcone, prodotta per lo Spazio Espositivo del Caffè Internazionale di Palermo, mette in mostra la prima produzione che la fotografa romana ha dedicato al territorio naturale della Sicilia.
Nelle immagini, le prominenze montuose diventano geometrie astratte, porzioni del territorio vengono isolate, decostruite e ricomposte sviluppando un lirismo delicato e potente.
Una ricerca nata nel 2013 che si sviluppa attraverso l’utilizzo della macchina fotografica come contenitore di frammenti, un classificatore di elementi prelevati dallo scenario naturalistico, che ricompone attraverso un delicato processo pittorico realizzato in post-produzione in una nuova partitura visiva, dove le diverse campiture fotografiche sono messe in relazione e compongono nuovi elementi di una realtà geografica innovativa.
Frammentazioni visive si sovrappongono e si fondono creando immagini reali e fantastiche, definite ed evanescenti, costruendo un linguaggio visivo intimo e personale, nel quale Olimpia Cavriani ci restituisce in modo poetico elementi d’identità, dove bellezza e suggestione di un territorio vengono qui offerti attraverso una visione composita e nuova.
(testo di Paolo Falcone)
Intervista di Valentina Bruschi